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PALAZZO DEI PRINCIPI

L'ala sud del chiostro dell'Abbazia di Chiaravalle di Fiastra, occupata originariamente dalle cucine e dal refettorio dei Monaci Cistercensi, verso la fine del XVIII secolo, fu adibita a dimora della Famiglia Bandini. Nel 1859 Il Principe Sigismondo affidò all'architetto Ireneo Aleandri la ristrutturazione dell'edificio.
Il Palazzo si sviluppa su tre piani e presenta molte stanze con ricche decorazioni. Al primo piano si trova il Salone Pompeiano dove si ascoltava la musica e dove sembra abbiano suonato Wagner e Lizst. Da un lato del salone si apre una bellissima “enfilade”, serie di salottini molto raffinati. La maggior parte degli ambienti presenta decorazioni a grottesche della fine del XIX secolo. L'ultimo Principe Sigismondo (1886-1918) fu legato da un amore particolare alla tenuta dell'Abbadia di Fiastra e portò a termine i lavori di sistemazione del Palazzo: fece abbellire la Sala delle Tenute e lo scalone nobile con suggestive decorazioni a trompe l'oeil.
Durante la seconda guerra mondiale nel Palazzo fu allestito un campo di concentramento per ebrei e prigionieri politici. Il Palazzo si affaccia su un giardino all’inglese, realizzato tra il 1818 e il 1835, ornato da lecci, diversi tipi di conifere, palme e una maestosa quercia da sughero, specie rara nelle Marche. Oggi nel palazzo ha sede la Fondazione Giustiniani Bandini e la Riserva Naturale Abbadia di Fiastra.
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